Vigneto Altura
Isola del Giglio (GR)
L’idea: libertà, siamo qua, poi chissà
Il nostro lavoro al Giglio scaturisce dal nostro viver qui ed essere grati, cavalli donati, vocati a “una vertù d’amor tanto gentile” per la vigna, la vita e l’isola che ci fa passare oltre ogni amarezza, difficoltà, contrasto e pesantezza.
Recuperiamo, scopriamo, coltiviamo, per il nostro piacere ma anche per dare un segnale forte in direzione OPPOSTA allo strapotere della “monocultura” del mercato del profitto immediato, commerciale, immobiliare e turistico, desertificazione emotiva, spopolamento.
Iniziamo, tra l’ilarità generale, in completa controtendenza rispetto all’abbandono imperante, nel 1999-2000. Da un vigneto abbandonato appunto.
Come sapete ardua e difficile, completamente manuale, assai apprezzata dove esiste e così dura da praticare, la nostra viticoltura viene chiamata “eroica”, come la sinfonia, e, come sinfonia: - io sogno d’esserti vicino….. – arrivano chilometri di muri a secco, terrazze anche da una vite o tre, forte pendenza, fatica e bellezza, valore sociale, zappatura manuale, paesaggio, ambiente, salvaguardia, ricostruzione, custodia, difesa, derisione e biodiversità, conservazione, varietà antiche, autoctono, estinzione, lavoro enorme e gran soddisfazione, invidia, stima e pesi sul groppone.
Presenti, precursori, diligenti, come sono nel campo le sementi.
Salute e Fortuna
Famiglia Carfagna
Eccoci qua.
Cucu … Settete !
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